Abbiamo già parlato dell’argomento (News: le nuove schiave 05 Gennaio 2023) ma dopo aver accolto la piccola A, sembra che ci sia l’obbligo di riportare alla luce questo triste argomento.
A, 7 anni, cameriera o meglio, sguattera tuttofare, piccola schiava di un’insegnante di scuola primaria, ora sotto la custodia della polizia.
I vicini, stanchi di sentire la bimba piangere e urlare, sotto le percosse e bastonate dell’insegnante, hanno deciso, finalmente, di intervenire e rivolgersi ai servizi sociali, i quali hanno poi fatto rapporto alla polizia che è intervenuta allontanando la bimba dalle grinfie della donna portandola presso la casa accoglienza Shukurani, e mettendo la donna stessa in custodia cautelare.
La bimba è piena di segni di percosse, in ogni parte del suo piccolo corpo, addirittura in viso: picchiata sempre con un bastone fino a farla sanguinare.
Qualcuno potrebbe pensare che il fatto di picchiare i bambini, sia circoscritto alla Tanzania, o al Continente africano. Invece non è così: in Italia, ci è capitato di assistere a scene incresciose: un padre che prende a schiaffi il figlioletto ad un tavolo di un ristorante; una mamma che esce dal ristorante trascinando la figlia ed urlandole in faccia: “ci stai rovinando la serata”; bambini resi anestetizzati da uno smartphone piazzatogli tra le mani “così sta buono mentre noi ci divertiamo e parliamo con gli amici”…
Torniamo alla violenza verso i bambini che purtroppo si manifesta sotto varie forme:
Violenza fisica, ogni forma di violenza contro il corpo e/o la proprietà. Comprende l’uso di qualsiasi azione finalizzata a far male e/o spaventare.
Violenza psichica, mancanza di rispetto che offende e mortifica la dignità della persona. E’ meno visibile perchè non lascia segni, ma non per questo meno grave di quella fisica, comprende: umiliazioni pubbliche e/o private, intimidazioni, ricatti…
Violenza sessuale: è un delitto commesso da chi usa in modo illecito la propria forza, la propria autorità o un mezzo di sopraffazione costringendo con atti, prevaricazione o minaccia (esplicita o implicita) a compiere o a subire atti sessuali contro la propria volontà.
Nessun bambino al mondo dovrebbe sperimentare la violenza; KISEDET cerca di fermare questa spirale, nel suo piccolo, credendoci ogni giorno, stando sempre al fianco dei bambini e ragazzi che vivono in condizioni di estrema povertà e degrado. Unisciti a noi nella difesa dei diritti dei più vulnerabili!