Le nuove schiave

Hanno dai 12 ai 17 anni e sono le nuove schiave. Non più deportate nelle Americhe, ma schiave in casa loro, schiavizzate dalla loro stessa gente.

Ragazzine, spesso analfabete, o che per un motivo o per l’altro hanno dovuto lasciare la scuola, provenienti da famiglie indigenti che hanno deciso di mandarle a lavorare per qualche famiglia benestante, in una delle grandi città della Tanzania.
Schiave, senza un contratto, senza uno stipendio dignitoso, lavorano dalle 5 del mattino fino a tarda notte, in condizioni spesso disumane, sottoposte ad ogni tipo di violenza: verbale, psicologica, fisica, e spesso anche sessuale, da parte dell’uomo di casa.

KISEDET in questo anno ha accolto 12 di queste ragazzine, salvate dalla strada da qualche anima gentile, che le ha accolte in casa per una notte per poi portarle il giorno dopo presso l’ufficio dei servizi sociali governativi. Quest’ultimo, a sua volta, le ha affidate a KISEDET, che si occupa di facilitare il ricongiungimento familiare e l’inserimento scolastico, all’interno del sistema educativo formale o in qualche scuola professionale che permette loro di imparare un mestiere e vivere una vita dignitosa.
Spesso accade che la padrona di casa cacci in piena notte queste ragazze per svariati motivi: dai più futili come l’aver rotto una tazza, ai più beceri come l’aver scoperto che il marito abusava della ragazzina. In questo caso la colpa non ricade sul marito carnefice, bensì sulla minorenne indifesa.

KISEDET si fa carico di queste ragazze garantendo loro un tetto sopra la testa, un luogo sicuro e protetto, cibo nutriente, compagnia e supporto, ma si assicura che il Governo faccia la sua parte denunciando le famiglie che le hanno “impiegate” o meglio schiavizzate, affinché non siano recidive nel perpetrare comportamenti errati e fuori legge, ma assumano regolarmente una signora adulta che ricopra il ruolo di domestica.

Contribuisci anche tu al benessere di queste ragazze.

www.kisedet.org