VIAGGIA CON KISEDET: UN’ESPERIENZA INDIMENTICABILE PER TUTTA LA FAMIGLIA
Nella valigia per la Tanzania avevamo messo il binocolo. Abbiamo sognato questo viaggio per molto tempo. Finalmente siamo qui. La nostra è una luna di miele partecipata, siamo in quattro: Costanza, Alessio, Annagiulia e Marcello. A Firenze, sei mesi fa, ci chiedevamo: ma come si fa a camminare in mezzo a zebre e giraffe e attraversare il cuore della Tanzania senza imparare nulla dalla sua gente? Il binocolo non basta, serve un microscopio, e questo per noi è stato Kisedet (grazie Matteo Borzoni per la dritta). Abbiamo conosciuto Giovanna e Nino prima per e-mail, poi attraverso la loro consorte italiana Tanzania ONLUS (grazie Veronica per tutto il supporto) e infine di persona all’aeroporto di Dodoma, la capitale. Eppure pochi turisti passano da qui, il centro del paese, oggi in grande fermento e dove Kisedet ha il suo centro di accoglienza temporanea Shukurani. Pochi discorsi formali, nessun autocompiacimento: Anderson, Fulgance, Giovanna, Nino e tutto lo staff di Kisedet ci hanno offerto una finestra e anche una lente di ingrandimento sulle storie della Tanzania e dei suoi bambini. Dopo una giornata piena di mercati e di colori a Dodoma, ci siamo trasferiti alla guesthouse nel villaggio di Chikomgwe, a una mezz’oretta di macchina.
Quella collina di terra rossa è uno spettacolo e racconta di progetti in continuo cambiamento. Si sperimentano coltivazioni, vivai di pesci tilapia, pollai, orti, viti; si costruisce un campo da calcio e anche uno multifunzione. Calvin, originario di Arusha, ci accompagna e gli occhi gli brillano quando parla di tutto questo e di come si è fatto ai bambini, bambine, ragazzi e ragazze e tutto sia per loro. Ma Marcello e Annagiulia si stancano di ascoltare. Loro giocano, come tutti I bambini e le bambine del mondo fanno di mestiere. E allora I ragazzi italiani in servizio civile internazionale ci aiutano. Si imparano parole in swahili e finalmente giochiamo con I ragazzi che vivono nella famiglia di Kisedet. La più bella esperienza di tutto il viaggio. Sinceramente, il binocolo di Serengeti dal quale scriviamo adesso paga, ma allo spettacolo di imparare danze, parole, giochi e condividere momenti – per un attimo senza filtri – non ha valore. Marcello ha imparato a giocare a dama con regole tanzane da Ismail, Annagiulia dice che ci sono delle bacche strane che si possono mangiare (grazie Gift, Asnazi, Dori e Mariano). Alessio ha finalmente ripassato il teorema di Pitagora con Michael. Insieme ci siamo arrampicati sul tetto della casa più in alto di Chikomgwe e abbiamo visto un tramonto mozzafiato. Peccato solo per il goal segnato all’ultimo momento che ci ha fatto perdere la partita di calcio quattro a tre! La rivincita non mancherà!
ESPERIENZA DI TURISMO CON KISEDET: AL DI LA’ DEL TURISMO DI MASSA
Si può venire in Tanzania e fare 10 giorni di Safari nel nord del paese e 10 giorni di mare a Zanzibar; si torna con un’idea parziale del luogo in cui si è stati e si perde un’occasione di viaggio autentico.
Oppure si può decidere di approfittarne per avvicinarsi alla forma vera del paese.
Questa era l’idea che noi avevamo in mente quando abbiamo contattato Kisedet: organizzare un’esperienza vicina alle persone che vivono qui.
Oltre al supporto rapido e puntuale nel periodo pre-partenza, Kisedet ha costruito un programma basato esattamente sulle nostre esigenze: volevamo conoscere gente del luogo, vivere parti della loro quotidianità e fare trekking ed escursioni a piedi, perché il turismo lento è più rispettoso e in grado di connettere con i luoghi.
E soprattutto volevamo capire da chi conosce il paese e ci vive da quasi 30 anni, che cosa vuol dire stare qui.
Dopo l’atterraggio a Dar-Es-Salaam uno dei nostri bagagli principali non è stato recapitato; a volte può capitare, ma ovviamente la preoccupazione era alta.
Gli operatori di Kisedet ci hanno da subito tranquillizzato e Giovanna si è occupata di contattare l’autorità aeroportuale e recuperare il bagaglio in un paio di giorni.
I primi giorni del viaggio sono stati di ambientamento; abbiamo visitato lo short-term centre e il drop-in centre, situato nei dintorni di Dodoma, oltre che alcune aree della città stessa.
Nota di rilievo, Giovanna e Nino hanno aperto nel tempo una pizzeria di qualità, mangiare una pizza lì la prima sera è stato un caldo benvenuto in un’atmosfera mista Italo-tropicale.
Ci siamo spostati, dopo la prima notte a Dodoma, a Chigonwe dove si trova il long-term centre di Kisedet.
Qui abbiamo vissuto parte della quotidianità dei minori seguiti nel progetto, mangiando, giocando e facendo i compiti con loro.
Tra una sessione di yoga tenuta da Giovanna e una passeggiata distensiva nell’ampio terreno del centro, abbiamo inoltre conosciuto e speso del tempo con i simpatici volontari del servizio civile nazionale che stanno completando il loro percorso con Kisedet.
Passare del tempo con loro e sentire della loro esperienza qui è stato un bel momento di condivisione.
Il tutto nella affascinante cornice del centro, che si trova appunto fuori città, nell’entroterra.
La foresteria Elena Fontana è incantevole, immersa nel verde e nel silenzio, e le camere sono pulite e accoglienti.
Mama Mdogo si è presa cura di noi e ha cucinato piatti di ottima qualità.
Dopo 3 giorni passati in questo ritmo lento ed emozionante, scandito da quotidianità dei minori seguiti, visite nei dintorni e tempo per riposare, siamo partiti per un road trip carico di attività eterogenee.
Fulgence e Peter, nostre guide nel tour, hanno sempre messo il nostro benessere al primo posto e Joeli, l’autista, ha reso gli spostamenti il più comodo possibile.
L’esperienza di home-staying presso una famiglia a Mto Wa Nbu ci ha ulteriormente dato un assaggio della vita tanzaniana e le giornate sono cariche di attività arricchenti ma tarate su ritmi gestibili e rilassanti.
Non abbiamo dubbi sull’avere scelto la cosa giusta nell’affidare la nostra vacanza a Kisedet e raccomanderemo lo stesso a chiunque sapremo che vorrà visitare questo paese straordinario.
SOLO TRAVELLER: L’AVVENTURA DI GIGLIOLA IN TANZANIA
Ne sono rimasta piacevolmente sorpresa ma anche attratta.
Ho deciso così di partire poco dopo la metà di settembre per la Tanzania con il loro supporto.
Undici giorni stupendi : incontro con lo staff molto accogliente di Kisedet e conoscenza dei loro progetti,
visita dei luoghi più suggestivi della parte centrale ed est della Tanzania ( Dodoma, villaggio di Chigongwe, parco dei Monti Udzungwa, Morogoro, la famosa scuola delle arti di Bagamoyo ), ma anche divertimento come il safari all’interno del parco nazionale di Mikumi e relax a Bagamoyo con la sua bellissima spiaggia di sabbia bianca bagnata dall’oceano Indiano.
Tutti gli alloggi dove ho soggiornato sono stati confortevoli, puliti, tutti con bagno privato, ed il cibo, sempre fresco e cucinato da bravissime cuoche, davvero ottimo.
Anche il personale è stato sempre molto gentile e disponibile a soddisfare ogni tipo di richiesta.
Clima perfetto: temperature piacevoli, ne’ troppo caldo, ne’ freddo. In alcune zone (Dodoma e dintorni) un po’ di vento ma solo la sera.
Per quanto riguarda l’aspetto sanitario e soprattutto il tema zanzare, io mi ero provvista di un repellente adeguato, ma sinceramente in città e nei villaggi non ne ho viste ne’ tanto meno sono stata punta.
Forse qualcuna durante il safari ma avendo indossato pantaloni lunghi e maglia che mi copriva le braccia, il problema non si è presentato.
Ora sono tornata in Italia e mi sento di ringraziare veramente di cuore Giovanna, la fondatrice di Kisedet, e tutti i suoi collaboratori e collaboratrici, per avermi dato la possibilità di vivere in prima persona questa meravigliosa esperienza e per il loro aiuto veramente straordinario a favore di chi è in difficoltà.
Ringrazio anche Brighton, la mia guida, ragazzo molto preparato che parla anche italiano, e Freddie, il mio autista, che mi hanno accompagnato ogni giorno durante la mia permanenza in Tanzania.
Consiglio davvero tanto questo tipo di turismo alternativo detto anche “turismo responsabile” che ti permette di conoscere non solo le classiche mete turistiche ma anche di stare a contatto con le persone del luogo e conoscere la loro cultura e le loro tradizioni.
In ultimo, ma non ultima in termini di importanza, suggerisco a chi può di sostenere questa associazione poiché il suo contributo, supportato da progetti veri e reali, è veramente importante per i bambini della Tanzania.
Grazie a tutti.
Gigliola
LUGLIO 2023: TARANGIRE, NGORONGORO E PANGANI
Innanzitutto complimenti per i fantastici progetti Kisedet. Siamo state accolte con grande calore e ci siamo sentite fin da subito a casa, abbiamo conosciuto lo staff e ci è stato spiegato accuratamente dal Direttore Mr Mukama come funzionano i programmi per i bambini sia al drop-in e casa di accoglienza a breve termine a Shukurani, sia alla casa di accoglienza a lungo termine a Chigongwe. Entrambe le realtà ci hanno riempito il cuore di gioia e abbiamo respirato la cura, l’attenzione e l’amore dedicati a questo progetto.
Poi abbiamo iniziato il nostro viaggio ed è stata un’esperienza meravigliosa. Fulgence e Freddie sono stati i perfetti compagni di viaggio. Fulgence sempre attento, gentile, paziente e discreto; Freddie davvero un ottimo autista. Con loro ci siamo sentite sempre tranquille e nonostante le tantissime ore passate in auto il tempo è volato.
Abbiamo sempre alloggiato in posti decorosi e puliti e abbiamo sempre mangiato cibo eccezionale:
il mercato di Kigwe insieme a Marimbocho , gli stop in viaggio a Babati e anche di ritorno da Arusha verso la costa dove abbiamo sempre trovato un’accoglienza unica da parte delle persone del posto.
Ci ha colpito specialmente la sera e la notte trascorse a Mto Wa Mbu dove Freddy del Diaconical Health Central aveva organizzato per noi tutto alla perfezione: un’alloggio semplice e meraviglioso adiacente all’ospedale, una cena indimenticabile preparata da una signora gentilissima e il mattino dopo un’altra signora ci ha preparato la colazione. Ci è piaciuto soprattutto il fatto di sostenere in questo modo le piccole comunità locali come ci è stato spiegato.
Abbiamo poi visitato la Watoto Foundation e alloggiato al Kiboko Lodge: realtà che ci hanno colpito in positivo e dove abbiamo respirato un grande calore, una perfetta organizzazione e ancora una volta siamo state felici perché il nostro contributo è stato socialmente responsabile e sostenibile. Avremmo voluto fermarci di più per usufruire delle attività organizzate dai ragazzi che attualmente lavorano lì.
Infine siamo arrivate al Bahari Pori a Pangani. Premettiamo che la vegetazione in cui è immerso il lodge è a dir poco meravigliosa compresa la bellissima foresta di mangrovie, e che Francesco si è mostrato gentile e disponibile fin dal principio. Un luogo tranquillo e rilassante.
Rinnovo i nostri ringraziamenti per il viaggio indimenticabile e i complimenti per i progetti Kisedet!
Julie e Betty
UN VIAGGIO IN FAMIGLIA
A luglio 2018 abbiamo trascorso circa due settimane in Tanzania, visitando i progetti di Kisedet attraverso un viaggio proposto dall’agenzia Viaggi e Miraggi.
Siamo una famiglia con tre figli: Iacopo di nove anni, Marta e Giulia di quindici. Siamo partiti con forte desiderio di conoscenza e anche un po’ di apprensione, soprattutto pensando a possibili difficoltà di tipo sanitario. Però, la calorosa accoglienza e la costante presenza di Nino, Giovanna e di Julius, Baraka, Daudi ci hanno accompagnato e guidato per tutto il viaggio.
Dopo una breve visita alla città di Dar es Saalam, siamo andati a Dodoma dove opera Kisedet. Abbiamo trascorso alcuni giorni al villaggio di Chigongwe insieme ai bambini accolti dall’associazione. I tramonti, i baobab, i colori e gli enormi spazi del paesaggio africano sono ancora nei nostri occhi, ma certamente l’allegria, l’accoglienza, la vitalità dei bambini, il pallone fatto di stracci, i giochi fatti solo con le mani, hanno lasciato un segno ancora più profondo. Le giornate sono trascorse visitando il villaggio e altri villaggi vicini, le scuole, il lago, il dispensario sanitario, partecipando a lezioni di yoga di Giovanna; le serate le abbiamo passate guardando i tramonti, giocando a pallone e cantando
canzoni insieme ai bambini e ragazzi del centro.
A Dodoma, abbiamo visitato il centro diurno e la casa di accoglienza Shukurani.
Accompagnati da Julius (Babakiri) e Baraka, siamo andati poi a Mwanza sul lago Vittoria, dove abbiamo incontrato i bambini, i ragazzi e gli operatori del centro diurno per bambini di strada, gestito dall’associazione Cheka Sana Tanzania. La mattinata è trascorsa partecipando ai giochi e alle attività dei ragazzi; la sera abbiamo avuto l’opportunità di seguire l’operatore di Cheka Sana nel suo giro abituale nel centro della città, durante il quale parla con i ragazzi e bambini, cercando di mantenere con loro un contatto e invitandoli a partecipare alle attività del centro.
Era la prima volta che facevamo un viaggio in Africa; non avremmo voluto incontrare la Tanzania in un altro modo. I paesaggi sono sicuramente mozzafiato, ma abbiamo ancora nel cuore tutte le persone che il lavoro di Nino e Giovanna e la loro vita dedicata all’Africa, ci hanno permesso di incontrare.
Un forte abbraccio a tutti voi
Iacopo, Marta, Giulia, Silvia, Simone
Siamo stati in Tanzania quest’estate (luglio 2018), era tanto che volevamo fare un viaggio diverso, andare a scoprire un mondo che per noi è così lontano, e quest’anno finalmente ci siamo riusciti.
Con le nostre figlie di 11 e 8 anni ci siamo lanciati in un’esperienza nuova perché nessuno di noi era mai stato in Africa. Già sulla carta ci affascinava e ci attraeva molto, ma arrivati là, le nostre aspettative e forse il nostro immaginario si sono completamente sgretolati di fronte a una realtà così intensa e così diversa da lasciarci senza fiato.
Non parlo solamente della possibilità di entrare in contatto così da vicino e così intensamente con gli africani, e i tanzaniani in particolare, ma anche poter vedere da vicino, come fossimo tanzaniani anche noi, luoghi e persone e situazioni che certamente non avremmo mai potuto avvicinare con un tour operator o andando da soli.
Tutto questo grazie a KISEDET e non possiamo che ringraziare ogni singola persona che lì lavora e che ci ha accompagnato, raccontato, spiegato, mostrato, che ci ha permesso di immergerci totalmente in una società e in una cultura che noi percepivamo così lontana, così distante.
Abbiamo soprattutto avuto modo di
conoscere da vicino l’evoluzione di KISEDET, nata oltre vent’anni fa da Giovanna e Nino, e toccando con mano abbiamo potuto capirne la complessità e le difficoltà ad operare e portare avanti una impresa tutto sommato unica.
Giovanna e Nino ancora oggi operano sul campo fianco a fianco con i collaboratori locali, che in parte hanno fatto crescere e formato, e che giorno dopo giorno tentano di alleviare le sofferenze di quei bimbi abbandonati alla strada per cercare di dar loro una speranza per un futuro possibile. In oltre vent’anni a molti di loro un futuro l’hanno dato o hanno mostrato loro che una vita diversa è possibile.
L’umanità che ci ha sempre, ogni giorno, circondato è stata grandissima e molto intensa e siamo tornati a casa con le valigie – e forse anche le teste – un po’ più vuote di cose, di oggetti, e un po’ più piene di facce, colori, sapori, parole.
Torneremo senz’altro e cercheremo anche di dare un piccolo aiuto dal nostro comodo divano!
Lavinia e Mauro con Clelia e Frida
P.S. Ora Mauro è il Presidente di Gruppo Tanzania
Son tornato in Tanzania 7 anni dopo il mio ultimo (e primo) viaggio laggiù. Allora avevo narrato il mio viaggio con le tinte forti di Cuore di Tenebra di Joseph Conrad, delineando i due protagonisti dell’impresa KISEDET – Giovanna e Nino – come due pazzi alla stessa stregua di Kurtz, il protagonista di quel romanzo. Con la differenza che essi avevano portato la luce e non l’orrore nelle savane e nella polverosa vita di Dodoma e dintorni.
Ebbene, questa mia narrazione farà riferimento al mio altro grande capolavoro preferito, cioè “Amleto” e non perché sia una tragedia, anzi….è una splendida commedia, che spesso si tinge dei colori della tragedia, come le storie del nostro libro “Fiori di strada” ci mostrano (a proposito, per i ritardatari e i nuovi arrivati ci sono ancora copie disponibili). Amleto, come si sa, si finge pazzo per capire cosa succede a corte e qualcuno se ne accorge, tanto da dire: “se anche questo è pazzo, tuttavia c’è del metodo nella sua follia”.
Una splendida commedia/follia, dove ormai molti sono gli attori in gioco, oltre ai protagonisti….lo staff di KISEDET si è allargato perché KISEDET è diventata più grande, perché nel frattempo ha attivato varie partnership, anche internazionali, e anche perché la crescita ha richiesto un numero maggiore di persone—credetemi, qualificatissime e umanamente all’altezza di un compito così difficile ma al contempo anche appagante, se si raggiungono gli obiettivi, ma anche se qualche volta si fallisce, perché nessuno è perfetto e le storie hanno spesso sviluppi imprevedibili e imprevisti, soprattutto se, come fanno Giovanna, Nino e i loro collaboratori, si rendono i bambini e gli adolescenti protagonisti attivi e consapevoli delle loro azioni —nessuno decide per loro!
Ma si è allargato anche il numero dei bambini e delle famiglie che KISEDET ha aiutato in questi anni e per averne una conferma provate a guardare le foto della festa dei 20 anni di KISEDET (1998-2018): oltre che ad averle scattate io (e questo è già un notevole pregio…ahahaha)
guardate le persone e i loro volti, le scene di festa, di felicità nello stare insieme, anziani e giovani, bambini e adulti. Sono stato felicissimo di partecipare e di documentarla! Non potevo esercitare la mia passione per la fotografia in modo migliore, più esaltante e più umanamente coinvolgente.
La follia di Giovanna e Nino non poteva che ambientare questa festa, e il progetto cardine di KISEDET, rivolto al recupero dei bambini di strada di Dodoma, a CHIGONGWE….un piccolo e semi nascosto villaggio nella savana spazzata dal vento e circondato dall’aridità del suolo tanzaniano che però, guarda caso, nei pressi del centro accoglienza si colora di verde ed alberi, piante, frutti vari ed anche animali (è il regno di una bella capretta vinta dai ragazzi l’anno scorso in una competizione di cui non ricordo molto…): un’altra splendida follia, direi.
Alcuni ex-bambini di strada ora sono genitori, anche se molto giovani. Altri sono anche lavoratori qualificati e competenti (camerieri, cuochi, autisti….). Uno di loro, Japhet, autista da competizione, ha chiamato il suo secondogenito Gioven in mio onore: scusate se è poco!
Insomma, avevo lasciato un Kisedet adolescente (14enne), anche se molto robusto e determinato e l’ho ritrovato giovane adulto (20enne), molto più forte, cresciuto, molto più robusto e ancor più determinato.
Sarete d’accordo che c’è del metodo in questa follia, no?
E siccome se non son pazzi non li vogliamo, spero che qualcuno di voi, leggendo queste poche righe, si senta invogliato ad entrare nella mischia o a spingere con più forza perché, come si dice in kiswahili, “Adòss che ‘l muntù l’è gross”!!!
Asante sana.
Giovanni Iannaccio
Ex Presidente del Gruppo Tanzania