Onesimo Wissi, era vicario generale della diocesi di Dodoma, oltre che il mio aggancio con la Tanzania.
Ero in Italia, quando mi arriva un messaggio che mi annuncia la sua morte; anche oggi non riesco a rendermi conto di quanto sia accaduto.
Lo conobbi a Calcinate (BG), nel Marzo del 1996, e con lui partimmo nel Luglio dello stesso anno per la Tanzania, nella sua missione di Kigwe, un villaggio a circa 30 km da Dodoma.
Eravamo io, e altri due amici. Restammo tre settimane, l’anno dopo divennero tre mesi, e l’anno dopo ancora, mi trasferii, e ad oggi sono ancora qui.
Onesimo mi ha fatto innamorare della Tanzania, e dell’Africa in generale. Con lui si andava nei villaggi dove la domenica, celebrava la messa accanto al recinto delle mucche, con lui abbiamo assaporato la vita quotidiana della regione di Dodoma, abbiamo conosciuto la cultura swahili ed in particolare quella degli wagogo, gli abitanti di questa regione. A lui e a Mzee Nkopano (scomparso nel Dicembre del 2021), devo il mio nome, Mbeleje, nome Kigogo dato alle bambine che nascono nel periodo della preparazione dei campi che deriva dallo stesso verbo kubelega.
Onesimo, lo chiamavo affettuosamente “Onni-assente” (lui spariva anche per piu’ giorni, poi ritornava come se niente fosse), oppure “nyamone” (per la sua passione alla carne), parlava cinque lingue, e credo che prima o poi sarebbe diventato Vescovo.
E’ morto all’improvviso, a 62 anni, forse per ipertensione, forse per una malattia cardiocircolatoria, che almeno non lo ha fatto soffrire.
La sua assenza e’ grande, non solo per me, ma anche per tutti quelli che dipendevano da lui, in un modo o nell’altro. Senza di lui io non sarei arrivata in Tanzania, e KISEDET non esisterebbe.
Riposa in pace Onesimo, che la terra ti sia lieve.
Mbeleje (Giovanna)