Se Dodoma, fino a pochi anni fa, sembrava “esente” da questo fenomeno, con lo sviluppo della città e la sua promozione a capitale, è diventata una meta ambita per molti ragazzi di strada. A differenza di quanto spesso si crede, i bambini di strada (o adolescenti) non sono orfani, o almeno non lo sono di entrambi i genitori, tuttavia, data la povertà, l’impossibilità, o il mancato riconoscimento dell’importanza delle famiglie all’istruzione dei propri figli, abusi fisici, sessuali e psicologici subiti tra le mura domestiche, e molti altri fattori, i bambini sono costretti a cercare un altro modo per soddisfare i propri bisogni primari e spesso lo trovano lontano da casa e per strada.
Il più delle volte il bambino scappa con qualcuno che vive già per strada (un parente o un amico), ma che non ha interrotto definitivamente i rapporti con la famiglia e torna a casa per un breve saluto e per fornire un aiuto (anche economico), ma poi riparte e torna a vivere per strada, facendo piccoli lavoretti per sopravvivere, per avere almeno un pasto al giorno e per chiedere la carita’ per le strade che, come detto sopra, mettera’ da parte anche per la propria famiglia. In questo modo si crea un circolo vizioso, perché il bambino si sente responsabile della famiglia e crede che senza di lui gli adulti della famiglia non possano farcela. Le conseguenze della vita per strada sono traumatiche per i bambini. In quell’ambiente iniziano a sniffare colla, compiono piccoli furti, subiscono abusi sessuali, diventano vittime di percosse da parte della polizia, e persone che vedono questi bambini come reietti della societa’, non capendo che i bambini di strada non hanno scelto la vita che stanno vivendo e non sono certo felici di viverla.
Kisedet ha iniziato a lavorare con loro nel 2008 e quello che facciamo è cercare di toglierli dalla strada e riunirli con le loro famiglie o nelle case accoglienza da noi gestite. In questo modo i bambini, dopo essersi disintossicati dalla colla, hanno la possibilità di riprendere gli studi. Kisedet svolge anche attività di sensibilizzazione verso i bambini e ragazzi di strada attraverso giochi, sport, ecc, e partecipando a programmi radiofonici dove spieghiamo quali comportamenti adottare o abbandonare quando si ha a che fare con questi bambini. Un esempio è il fatto che spesso le persone danno soldi ai bambini di strada pensando che stiano facendo una buona azione, ma con quei soldi i bambini non comprano cibo ma colla o altre droghe e sono sempre piu’ invogliati a rimanere a vivere per strada.
“Un bambino, un insegnante, un libro, una penna, possono cambiare il mondo”.
Malala Yousafzai