Il progetto WISE ha l’obiettivo di migliorare la capacità dell’organizzazione di implementare in modo continuativo le attività che consentono ai bambinə di età compresa tra 4 e 14 anni, ospitati nella casa d’accoglienza a breve termine Shukurani, o a coloro che frequentano il centro di accoglienza diurno (drop in center), di essere reintegrati con le loro famiglie dopo la creazione di un ambiente sicuro per loro.
I bambinə individuati attraverso le visite di sensibilizzazione in strada o portati a KISEDET dai servizi sociali governativi o dalla polizia sociale iniziano a vivere nella casa di accoglienza a breve termine Shukurani.
Alcune bambine o ragazzine vengono invece portate al nostro centro perché vittime di maltrattamenti o abusi dai padroni delle case dove lavorano come cameriere a cui vengono assegnati una miriade di compiti come lavare a mano, stirare, cucinare, badare ai bambini, spesso purtroppo in un contesto di vera schiavitù.
Questi bambinə hanno bisogno di supporto psico-sociale per elaborare le ragioni per cui hanno subito queste violenze che li ha allontanati dalle proprie famiglie e per far fronte alla vita di strada ed è qui che interviene il nostro progetto.
Sono necessarie diverse sessioni affinché i beneficiari inizino a raccontare le loro storie e a rintracciare i loro genitori o parenti. Sono inoltre necessarie visite familiari per renderli più consapevoli dell’importanza dell’istruzione e dei diritti dei bambinə attraverso seminari che riguardano la genitorialità.
Il progetto fa parte del programma più ampio stabilito dal piano strategico di KISEDET 2019-2023 che mira sostenere 2.400 bambinə vulnerabili entro il 2023. Il programma comprende diverse attività come: provvedere ai bisogni di base dei bambinə nei centri di accoglienza, organizzare giornate e visite notturne ai bambinə che vivono e lavorano in strada per indirizzarli ai centri di accoglienza coinvolgendoli in attività sportive, assistendoli nell’iscrizione scolastica e infine rintracciando le famiglie e garantendo il ricongiungimento ove è possibile.
Il progetto si concentra in particolare sull’ultima di queste azioni e i beneficiari selezionati sono 40 bambinə di età compresa tra 4 e 14 anni, di cui 25 vivono all’interno della casa di accoglienza a breve termine Shukurani e 15 vivono all’esterno e frequentano il centro diurno.
Gli obiettivi sono quelli di garantire il benessere psicologico dei bambinə e di formare i loro genitori o parenti sulle competenze genitoriali. Per raggiungere questi obiettivi sono necessari uno psicoterapeuta che lavora a stretto contatto con i bambinə e un assistente sociale che si occupa di rintracciare le famiglie e di effettuare le visite ai familiari.
Durante i primi due mesi del progetto (iniziato il 1° gennaio 2024), l’attenzione sarà focalizzata sulla ricerca della famiglia e sulla consulenza psicologica per i bambinə che già vivono nel centro di accoglienza Shukurani. Dal terzo mese verranno effettuate visite ai familiari fino a
quando necessario, che potranno avvenire più o meno frequentemente, in base alla distanza dalla sede di KISEDET, o sostituite da telefonate; molti di questi bambinə provengono da regioni remote che distano fino a 1200 km da Dodoma. Anche la consulenza psicologica sarà prioritaria e proseguirà fino al momento del ricongiungimento, una o due volte alla settimana a seconda della gravità delle esperienze di vita passata.
Al quarto mese di progetto i primi beneficiari verranno ricongiunti alle famiglie sulla base di un’accurata valutazione della stabilità psicologica dei bambinə e della motivazione al ritorno a casa, della disponibilità delle famiglie a prendersi cura di loro e del miglioramento comportamentale nei confronti dei figliə. La povertà è diffusa e spesso costituisce la causa principale dell’abbandono scolastico e domestico.
Le difficoltà economiche dei genitori non possono però rappresentare un limite al ricongiungimento se valgono altre condizioni come l’affetto e la cura, ecco perché il processo di integrazione prevede anche un sostegno economico per supportare le piccole attività commerciali già avviate nella famiglia e permettergli quindi di essere maggiormente indipendenti.
Dopo il ricongiungimento è garantita inoltre almeno una visita familiare per ciascun figliə, per verificare il benessere del minore a casa, il suo rendimento scolastico ed eventuali ulteriori interventi necessari.
Ringraziamo la chiesa Valdese per dare la possibilità a KISEDET di continuare con uno dei progetti cardine dell’associazione e garantire lo stipendio ai due dipendenti del nostro staff che permettono che tutto ciò sia possibile con il loro impegno quotidiano.